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Un progetto per individuare la corretta terapia nelle canalopatie

Le canalopatie sono malattie miotoniche non distrofiche ereditarie causate da alterazioni a carico dei canali ionici muscolari. Nelle canalopatie muscolari una mutazione del DNA porta alla formazione di un canale ionico alterato che porta all’alterazione del funzionamento della cellula muscolare che si esprime con paralisi periodiche (eccitabilità elettrica diminuita) o fenomeni miotonici (eccitabilità elettrica aumentata).

Ad oggi, nonostante una cura definitiva per le malattie miotoniche non sia ancora presente, il fenomeno miotonico può essere trattato con l’utilizzo di alcuni farmaci. Il farmaco maggiormente utilizzato è la mexiletina, un farmaco antiaritmico che agisce bloccando i canali del sodio e portando quindi ad un miglioramento del fenomeno miotonico. Tuttavia, negli ultimi anni è emerso che diverse mutazioni anche negli stessi canali ionici possono rispondere in maniera diversa ai farmaci, suggerendo quindi l’importanza di un trattamento farmacologico individuo specifico. Esistono infatti altri farmaci in commercio, quali la flecainide, che possono portare ad un miglioramento dei sintomi nei malati miotonici.

Negli ultimi anni, nel laboratorio di Istopatologia Muscolare e Biologia Molecolare dell’IRCCS Policlinico San Donato in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca è iniziato uno studio sostenuto dalla Fondazione Malattie Miotoniche che ha lo scopo di caratterizzare dal punto di vista elettrofisiologico le diverse mutazioni presenti nei canali ionici dei pazienti affetti da miotonie (distrofiche e non distrofiche). L’elettrofisiologia è un’area della fisiologia che studia i segnali elettrici presenti nelle cellule, quali ad esempio l’insorgenza e la propagazione dei potenziali d’azione nelle cellule muscolari, sia scheletriche che cardiache. Con queste tecniche, che vengono applicate anche direttamente sulle cellule muscolari del paziente isolate dalla biopsia, questi studi permettono di caratterizzare l’alterazione funzionale della proteina canale, portando ad una migliore comprensione del meccanismo patogenetico e al suggerimento del miglior approccio terapeutico. In questi studi, infatti, vengono studiati anche gli effetti dei farmaci direttamente sull’attività elettrica delle cellule muscolari, permettendo quindi di capire quale farmaco ha un maggior effetto in quella specifica mutazione.

Ad oggi, questa collaborazione ha già portato alla descrizione di alcune mutazioni nel canale del sodio muscolare che portano al peggioramento del fenomeno miotonico nei pazienti affetti da distrofia miotonica di tipo 2.

• Myotonic dystrophy type 2 and modifier genes: an update on clinical and pathomolecular aspects. Meola G, Cardani R. Neurol Sci. 2017 Apr;38(4):535-546. doi: 10.1007/s10072-016-2805-5. Link: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28078562.

• SCN4A mutation as modifying factor of myotonic dystrophy type 2 phenotype. Bugiardini E, Rivolta I, Binda A, Soriano Caminero A, Cirillo F, Cinti A, Giovannoni R, Botta A, Cardani R, Wicklund MP, Meola G. Neuromuscul Disord. 2015 Apr;25(4):301-7. Link: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25660391 Questo studio permetterà di individuare una terapia farmacologica specifica che porterà ad un miglioramento della qualità di vita delle persone affette da canalopatie.

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